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Fonte: IL TIRRENO
Rubrica: Economia
di Cristiano Lozito wINVIATO A ROMA Con la firma al ministero dello Sviluppo economico di Issad Rebrab, del ministro Federica Guidi e del sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, l’Accordo di programma sulle bonifiche diventa realtà, dando di fatto il via all’era Aferpi, la controllata della società algerina Cevital. La firma al Mise infatti ha anticipato quella a Livorno da un notaio, arrivata poco prima delle 22, per l’acquisto della Lucchini. L’Accordo di programma è stato siglato anche da altri attori della complessa operazione: il presidente della Regione, Enrico Rossi, il sindaco Massimo Giuliani, il commissario dell’Autorità portuale, Luciano Guerrieri. Al tavolo presenti l’ad di Aferpi, Farid Tidjani, il commissario Lucchini, Piero Nardi e il direttore generale di Aferpi, Adriano Zambon. Lo Stato metterà nell’accordo oltre 130 milioni (una buona parte però più direttamente vocati alla reindustrializzazione) ma la società algerina, secondo caso in Italia dopo quello di Trieste, anche in questo caso una realtà di crisi gestita dal commissario Piero Nardi, prende in carico tutte le azioni che porteranno alla messa in sicurezza dell’area dal punto di vista ambientale e ad impedire un’ulteriore diffusione degli inquinanti presenti. Tempi e modalità degli interventi saranno determinati attraverso un successivo Accordo di programma. Si apre ora una fase completamente nuova per Piombino, con la ristrutturazione e lo spostamento fuori dalla città dell’attività siderurgica, in un progetto che prevede la riassunzione in varie fasi (e non oltre il 6 novembre dell’anno prossimo) di tutti i 2160 dipendenti ex Lucchini, riassorbiti non solo nell’acciaieria ma anche nel progetto agroindustriale e in quello della logistica portuale. «Lavoreremo per lo sviluppo di Piombino - ha detto Rebrab al Mise - facendo tutto quello che abbiamo annunciato. Ringrazio le istituzioni, ma avremo ancora bisogno di averle vicine». Il patron di Cevital ha confermato l’impegno a realizzare «un progetto di modernizzazione della siderurgia e una piattaforma logistica dell’agroalimentare capace di mettere in relazione Africa ed Europa». Ovviamente soddisfatta il ministro Federica Guidi: «Dopo Trieste oggi diamo un futuro al complesso siderurgico di Piombino - ha detto il ministro - che rappresenta una parte importante della storia industriale del Paese. Il caso di Piombino ci rafforza nella convinzione che l’impegno pubblico costituisce un forte elemento di rilancio delle aree industriali di crisi e di attrazione di nuovi investimenti, anche nel settore siderurgico». Silvia Velo, al tavolo per rappresentare il ministero dell’Ambiente, non ha nascosto di sentirsi «profondamente emozionata e felice di un risultato per il quale abbiamo lavorato giorno e notte. Questo accordo – ha proseguito – da una parte permette di dare piena attuazione agli interventi di bonifica della falda e di messa in sicurezza dei suoli delle aree demaniali dell’area Sin di Piombino per cui sono stati stanziati 50 milioni di euro, e, dall’altra, impegna il privato incolpevole a realizzare interventi che consentiranno di utilizzare in piena sicurezza sanitaria e ambientale le aree destinate al sistema produttivo siderurgico e agroalimentare. Finalmente, dopo anni, si agisce con una logica di diversificazione degli investimenti che vanno dalla siderurgia all’agroalimentare, passando per la logistica, sfruttando le potenzialità delle infrastrutture e del porto e restituendo alla cittadinanza – ha concluso – delle aree in cui saranno migliorate le condizioni di chi lavora e di chi vive a Piombino». Il sindaco Massimo Giuliani parla di «una firma che darà un futuro a Piombino e al suo sviluppo industriale. Un grande risultato, frutto di un grande impegno pubblico per il rilancio dell’industria e per la riqualificazione ambientale, utile non solo a Piombino ma anche a tutta la Toscana e all’Italia per le opportunità che potranno nascere». Da oggi tocca dunque ad Aferpi dare corpo a progetti complessi che prevedono investimenti per 700 milioni: i primi interventi saranno su Tmp e logistica interna, oltre all’ordine per il primo forno elettrico da completare entro il 2016. La seconda fase di investimenti (2017-2019) sarà dedicata al secondo forno e al nuovo treno rotaie.
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