Fonte: CORRIERE DI MAREMMA
Rubrica: Economia
di Stefano Straccali
GROSSETO -Tempi duri per chi lavora, figuriamoci per chi un impiego non ce l'ha. Tempi duri perché i furbetti dilagano e le manovre del Governo non aiutano a costruire certezze. Almeno così la pensano in casa Cgil e così ha ribadito ieri mattina il segretario provinciale Claudio Renzetti durante laconferenza di organizzazione convocata all'Hotel Airone, utile per fare luce sulla rimodulazione interna del sindacato in Maremma e in Toscana, ma anche sulle situazioni complesse e complicate del mondo del lavoro locale.
Le partite grandi Impossibile di questi tempi non parlare di Eurovinil e Mabro, due sfide che sembrano scivolare via, inesorabilmente. "La provincia di Grosseto - dice Renzetti - ha il livello di manifatturiero più basso della Toscana, meno del 7% del Pil a fronte di una media regionale che sfiora il 20%. Ebbene, le partite in corso su Eurovinil e Mabro rischiano di far scomparire il manifatturiero dal comune capoluogo entro l'estate, è una situazione di particolare drammaticità".
Nodi dei turismo Anche il turismo è tutt'altro che un traino per il territorio: "Copre meno del 7% del Pil e di fatto le norme del Governo hanno solo aumentato la precarietà degli stagionali - è il punto di Renzetti - visto che i voucher sono stati portati a 7mila euro come importo massimo annuo ed è stata ampliata la possibilità del loro di utilizzo. Non solo, ma per effetto del Jobs Act c'è la fila di stagionali che dicono di essere stati assunti a tempo indeterminato, ma verranno licenziati a settembre-ottobre così i datori di lavoro potranno sfruttare gli incentivi". Ad oggi la sola Filcams Cgil, categoria specifica del turismo della Camera del Lavoro, ha sottoposto all'Ufficio vertenze del sindacato oltre 15 casi: "Questo - dice Renzetti - ci fa pensare che il fenomeno abbia una, sua dimensione, è una distorsione del Jobs Act. E' evidente che gli incentivi siano giusti, ma è altrettanto evidente che è sbagliato concederli anche a chi invece di investire sulla propria azienda ha comprato appartamenti o a chi ha, delocalizzato all'estero il 90% del lavoro invece di restare sul territorio. Viene premiato insomma anche chi non lo merita. Il contratto a tutele crescenti consente in ogni momento il licenziamento e può far nascere storture con cui gli astuti tentano di prendere gli incentivi. E' una violazione della legge? Lo vedremo, a settembre se questi licenziamenti paventati saranno reali daremo il via a cause pilota a livello nazionale, come abbiamo già fatto per il mondo degli appalti". Le magagne Già, c'è stato un caso in provincia di Grosseto, illustra Renzetti, emblematico di come le pieghe del Jobs Act possano creare sconquassi: "Un'azienda di un'altra provincia ha vinto un appalto pubblico per le pulizie, che riguardava le cooperative sociali, con un ribasso d'asta del 57% rispetto a un'impresa locale. Questo perché ha potuto tirare sul prezzo avendo beneficiato degli incentivi per i precari che non aveva mai stabilizzato, mentre l'azienda maremmana che lo aveva fatto si è ritrovata sconfitta. Così si creano perequazione e disequità, su questo caso abbiamo fornito il nostro supporto giuridico, poi la causa pilota verrà fatta in un altro territorio per motivi interni alla Cgil grossetana".
Nuovi fronti Il sunto generale, secondo Renzetti, è che la Maremma arrivata in questa fase deve sapersi reinventare, trovando in casa le risorse per gettare le basi del futuro: "La provincia per anni ha avuto la prevalenza di Pil legata al lavoro pubblico, ma è evidente che ora bisogna pensare a nuovi ambiti e nuove attività produttive. Riteniamo che la partita dell'agroalimentare vada sviluppata in modo particolare perché potrebbe dare posti di lavoro anche nei comparti indiretti come l'edilizia nel breve e medio periodo. E importante è anche la partita dell'export, puntando però a rimanere su un livello qualitativo medioalto nel valorizzare i prodotti di eccellenza del territorio. Sia chiaro però che molto è legato a ritardi infrastrutturali ormai non più rimandabili e non mi riferisco solo alla gomma, ma anche alle rotaie. Molti in Maremma non vengono a investire per queste lacune".
La politica Difficile però farsi valere come territorio quando ad esempio in Regione la Maremma perde peso: un solo consigliere. "Credo sia giusto partire dalle nostre debolezze - argomenta. Renzetti Il territorio è poco coeso dal punto di vista politico. A Grosseto ad esempio parte del gruppo dirigente si è concentrato sulle preferenze secche da destinare a un candidato, ma questo quanto ha influito sulle scelte finali? Comportamenti del genere non sono neutri: lamentiamoci di Firenze e di Roma, ma guardiamo anche a casa nostra. Tutte le grandi partite degli ultimi mesi, dalla sede unica AsI alla centrale del 118, dimostrano la debolezza politica della Maremma. Pensare che tutto il mondo ce l'abbia con te porta ad analisi fuorvianti e frena la, crescita interna. Peraltro - conclude il segretario della Cgil - è vero che c'è una correlazione diretta tra l'azione del Governo e la delusione di parte del mondo del lavoro, è qualcosa però di assolutamente esterno al sindacato che al di là delle sue analisi non organizza né tantomeno incentiva questo fenomeno. Ne tiene conto e basta".
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