Fonte: IL TIRRENO
Rubrica: Economia
di Francesca Ferri GROSSETO Sono ventidue gli avvocati individuati dalla Asl 9 di Grosseto e pronti a intervenire – come professionisti esterni – se l’azienda non riesce con le buone a recuperare i suoi crediti, circa un milione di euro. L’elenco è stato pubblicato nei giorni scorsi sull’albo aziendale in allegato alla delibera 344 del direttore generale datata 16 giugno 2015 ed è frutto del risultato di un avviso pubblico lanciato a febbraio. L’azienda vuole infatti far chiarezza sulla situazione dei suoi crediti e recuperarne quanti più possibile, prima che diventino inesigibili. In passato, infatti, ogni struttura dell’Asl chiedeva singolarmente il recupero dei propri crediti. Da quest’anno la procedura è unificata e permette di gestire in modo più efficace il recupero. Per questo l’Asl di Grosseto ha creato un ufficio ad hoc, la Funzione recupero crediti, con due addetti alla determinazione, all’iscrizione e al sollecito dei pagamenti. Quando, tuttavia, i debitori non rispondono, si deve passare al recupero giudiziale e per questo servono gli avvocati. All’appello hanno risposto trentotto avvocati, ma solo ventidue sono risultati idonei ad entrare nell’elenco definitivo: Alessandro Bartolozzi, Filippo Biagi, Alessandro Biagiarelle, Cristina Bianchini, Andrea Coscarelli, Francesca Del Pasqua, Marta Feri, Diletta Fusaro, Tiziana Galella, Tommaso Galletti, Manola Lombardini, Silvia Madoni, Massimo Maggi, Elena Martini, Marco Meconcelli, Paola Osti, Patrizia Pagano, Alessandro Pampanini, Lucilla Papini, Michele Pelosi, Sara Pollini, Martina Rotini. Nove domande sono risultate irricevibili perché arrivate non in conformità con i termini previsti e sono quelle degli avvocati: Tania Amarugi, Roberta Bardi, Elena Bartalini, Emiliano Goracci, Vanessa Moscatelli, Albina Anna Mancieri, Christian Sensi. Nove domande, infine, sono state escluse e, in particolare, quella dell’avvocato Francesca Toppetti perché non iscritta al foro di Grosseto ma a quello di Roma; quelle degli avvocati Irene Andolfi, Giorgio Bonucci, Alessandro Camaiti, Antonio De Cicco, Silvia Marioni, Ilaria Nunziata, Lucilla Nannetti e Graziano Sarpa, perché il curriculum non era redatto nelle forme di dichiarazione sostitutiva di certificazione di atto notorio. Nessuna assunzione: gli avvocati rientrano in un elenco al quale l’Asl in caso di necessità attinge per affrontare quei casi in cui le procedure di richieste e solleciti non trova risposta e dunque si deve passare all’azione legale. La cifra che manca all’appello è di tutto rispetto, soprattutto in tempi di crisi come questi: circa un milione di euro di crediti attendono di essere incassati. I crediti derivano non tanto dal mancato pagamento di ticket – il loro recupero segue un percorso a parte – quanto da prestazioni eseguite dall’Asl a favore di terzi e da questi non pagate, come ad esempio le verifiche per le certificazioni sugli impianti nelle aziende oppure i ricovero degli stranieri, per i quali l’Asl deve poi chiedere il rimborso del costo della prestazione eseguita al Paese di provenienza. L’elenco degli avvocati non costituisce una graduatoria: a rotazione il direttore generale sceglierà l’avvocato a cui affidare i casi. Quanto alle parcelle, gli utenti dell’Asl non hanno nulla da temere: sono a carico dei debitori.
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