Fonte: IL TIRRENO
Rubrica: Economia
Pochi comunque i margini di trattativa a disposizione degli 80 dipendenti
Rischiano di uscire definitivamente fuori dall’azienda in fase di smantellamento
di Gabriele Baldanzi GROSSETO Lunedì 22 giugno doveva essere una giornata decisiva per i lavoratori dell’Eurovinil, che puntano da tempo al rinnovo degli ammortizzatori sociali, in scadenza il 3 luglio. Poi c’era stato il clamoroso quanto inutile slittamento all’8 luglio, contestato dai sindacati, dal primo cittadino di Grosseto Emilio Bonifazi, dalla stessa Regione Toscana. Adesso la retromarcia e una nuova data, che almeno ha una logica: mercoledì 1° luglio. Se il tavolo dovesse saltare, però, non ci saranno prove d’appello e 80 persone scivoleranno in mobilità, fuori (per sempre) dall’azienda. Questa riunione serve per due ragioni: in primo luogo serve ad aprire un percorso di proroga della cassa integrazione (ancora per un anno) evitando di fatto i licenziamenti e la mobilità, con la cruda riorganizzazione dell’azienda ormai conclusa. In seconda battuta serve a capire dall’advisor Paolo Coscione se esistono concrete manifestazioni d’interesse per rilevare in tutto oppure in parte il know-how di Eurovinil. Ma come si è sbloccata la situazione? «Hanno sicuramente pesato le pressioni esercitate sul Mise (il ministero dello sviluppo economico, ndr), la nostra lettera – spiegano i sindacati – ma anche e soprattutto le rimostranze istituzionali. Tuttavia l’esito dell’incontro è tutt’altro che scontato». La riunione, convocata inizialmente per il 22 giugno, era stata rinviata su richiesta di Eurovinil/Survitec a causa della mancata disponibilità (accolta dal Ministero); secondo i sindacati si trattava di «un’evidente ripicca allo sciopero messo in atto dalla stragrande maggioranza delle maestranze». Sì, perché quasi tutti gli operai in organico avevano deciso di proseguire lo sciopero, considerato che i vertici aziendali non si erano minimamente mossi per migliorare l’offerta dei 26-30 part time verticali a mille ore per il 2016. La situazione resta tuttavia molto ingarbugliata. Sono pochi, pochissimi gli spiragli della trattativa. Cosa deve accadere? Il 1° luglio, a Roma, al Ministero dello sviluppo economico, si ricomporrà il tavolo nazionale sulla vertenza, già riunito un paio di volte dal 1° aprile 2014 ad oggi. Vedrà di nuovo contrapposti i lavoratori di Eurovinil e i vertici aziendali, che nel frattempo hanno smantellato la linea produttiva più importante del capannone di via Genova: le pneumotende. Decisivo sarà il contributo portato dall’advisor, che non riguarda direttamente il marchio, ma il futuro dei lavoratori.
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