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Fonte:  LA REPUBBLICA

03 luglio 2015

Rubrica: Panorama politico


Biagiotti e Rossi, lettera ai sindaci “State tradendo la Costituzione”


NIENTE più alibi. I sindaci riluttanti devono «rompere gli indugi e affrontare l’emergenza» una volta per tutte. Dunque, chi ancora non ospitato migranti non si trinceri dietro la scusa dell’assenza di strutture o contorsionismi burocratici. Chi continuerà a dire no, sappia che sta venendo meno alla Costituzione, addirittura ai suoi principi fondamentali.

È un affondo durissimo il cuore della lettera spedita da Enrico Rossi ai sindaci “riluttanti”, i Comuni del no all’accoglienza. E la stoccata fa ancora più male perché adesso agli appelli del governatore si unisce anche Sara Biagiotti, presidente dell’Anci Toscana.

Sul messaggio recapitato ai 146 primi cittadini della regione che ancora non hanno offerto posti per allargare la rete della solidarietà (l’elenco completo è pubblicato su www.firenze. repubblica.it) c’è anche la sua firma. E il richiamo non arriva a caso.

Fra oggi e domani, infatti, è previsto l’arrivo di altri 275 profughi. Che aggiunti a quelli inviati dal Viminale dal 29 giugno, significano 879 in meno di 6 giorni. Un record assoluto dall’inizio dell’escalation di sbarchi partita il 5 maggio scorso. Oggi la nostra regione ospita quasi 5.000 persone ma «il flusso di profughi e migranti attraverso il Mediterraneo continua incessante – scrivono Rossi e Biagiotti – e pare anzi destinato a crescere nelle prossime settimane ». Si tratta di un «grande problema che riguarda tutto il Paese a cui nessuno può sottrarsi». E ogni «chiusura e diniego di disponibilità » contrasta «apertamente » con la Carta.

Rossi e Biagiotti si rifanno all’articolo 5, dove si cita l’«indivisibilità e unicità » della Repubblica, all’articolo 10 sul diritto di asilo per gli stranieri privati delle libertà democratiche nel suo paese di origine. Ma in gioco c’è anche «il principio di leale collaborazione fra istituzioni dello Stato garantito dall’articolo 120».

La lettera, scrivono governatore e presidente Anci Toscana, non è «un richiamo né certamente un obbligo», ma un appello alla responsabilità. Perché alla Toscana - spiegano - è «stato chiesto uno sforzo ulteriore rispetto a quanto già affrontato nei mesi scorsi, basato su una equa ripartizione delle quote tra tutte le regioni d’Italia ».

Il modello sostenibile, ribadisce il governatore con l’aiuto di Biagiotti, è quello dell’accoglienza diffusa in piccoli centri. Cioè l’unica alternativa e soluzione – dicono i due – per evitare le tendopoli come quella che nel 2011 il governo Berlusconi avrebbe voluto erigere a Coltano. Per farlo serve che anche i 146 Comuni dei 279 della Toscana che ancora recalcitrano facciano riemergere «la cultura della solidarietà e dei diritti umani per i quali questa terra è famosa nel mondo».


 
 

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