Fonte: IL TIRRENO
Rubrica: Sport
di Paolo Franzò wGROSSETO Sarà la marcia dell’orgoglio grossetano. Lunedì prossimo, alle 21, con partenza davanti allo Chalet, i tifosi del Grifone sfileranno per le vie del centro, con sciarpe e bandiere, rigorosamente bianco e rosse. Una marcia, come spiegano in un comunicato gli organizzatori che sarà di tutti, priva di contestazioni e di strumentalizzazioni. Ma come è nata questa idea? Lo spiega Alessandra Peppetti, del gruppo de Le Ragazze del Grifone: «Nasce dai tifosi in generale. Dopo la batosta della mancata iscrizione alla Lega Pro, ci siamo guardati in faccia e ci siamo chiesti: e adesso che si fa? Così, spontaneamente abbiamo avuto questa idea». E conferma Riccardo Ciani: «È proprio così. Un’idea nata attraverso il passaparola. Un desiderio, proprio della piazza grossetana e non solo dei tifosi della curva nord, per dire che noi, i tifosi del Grosseto, ci siamo. Non sarà contro nessuno. Vogliamo solo far vedere che tanta gente tiene ancora al Grosseto e alla maglia biancorossa, ma anche al nome della squadra che speriamo di non vedere storpiato. Un marcia a difesa del Grifone, comunque vada. A noi oggi basterebbe sapere che da settembre una squadra con la maglia coi nostri colori e col vecchio nome scenderà in campo da qualche parte, in un campionato. Ecco, noi ci saremo, dovunque questo accadrà». Da un paio di giorni l’iniziativa si è allargata a macchia d’olio, soprattutto grazie ai social network. Su Facebook, è nato il gruppo “Grifone” che conta 86 persone, a loro volta invitate a condividere il messaggio e così via, sino a raggiungere tutti, o quasi. E tutti, o quasi, hanno risposto presente. Eccezion fatta per chi sarà impegnato al lavoro, o chi sarà fuori città. Altri 100 contatti, sono stati raggiunti attraverso WhatsApp, con il gruppo “Solo Grosseto”. Verranno stampati anche dei volantini per l’occasione. I tifosi biancorossi puntano a riunificarsi tutti sotto la stessa bandiera dopo le tante, troppe divisioni delle ultime stagioni. Come conferma ancora Alessandra Peppetti: «Mi auguro che questa batosta possa rimettere insieme una tifoseria negli ultimi anni divisa su mille questioni, tra chi era per Camilli e chi era contro, o magari per via della tessera del tifoso». Ma un’iniziativa del genere non sarebbe stata più utile prima, quando ancora si poteva sperare di salvare la categoria? «Prima _ spiega Alessandra – sarebbe stato un tentativo di convincere Piero Camilli. E proprio per la tante divisioni recenti, avremmo finito per essere davvero in pochi. Ma anche perché se ricordate bene, fino alla fine molti erano convinti che Camilli avrebbe fatto come le altre volte e alla fine avrebbe iscritto la squadra al campionato. Comunque ci avevamo pensato, a dire il vero, a fare qualcosa anche prima del 30 giugno. Purtroppo po, è andata come sappiamo. Ma non potevamo rimanere ancora con le mani in mano. Oggi non vogliamo convincere più nessuno. Lo facciamo per noi, per il Grosseto, per la maglia e per dire che noi ci siamo e ci saremo sempre, in qualunque categoria, pronti a ripartire accanto alla squadra che verrà. Basta polemiche, non servono più. Chi verrà dopo Camilli, sperando che voglia davvero bene al Grosseto, saprà che noi ci siamo».
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