Percorso:

Fonte:  IL TIRRENO

03 luglio 2015

Rubrica: Altro


Per Rashid e gli altri primo giorno di lavoro verso l’integrazione


di Gabriele Baldanzi ROCCASTRADA Da ieri una decina di ragazzi di colore, tra quelli ospitati nelle due strutture di Roccastrada e Ribolla, svolgono attività di pubblica utilità nei paesi del comprensorio: piccoli lavori di manutenzione, sfalci, imbiancature. Tutto ciò grazie a un protocollo d’intesa che coinvolge il Comune di Roccastrada e che è aperto alle associazioni di volontariato, con lo scopo di impegnare i migranti presenti sul territorio e favorirne un percorso di maggiore integrazione. In realtà molti dei ragazzi che vivono nella borgata di case ai Montini (l’ex fattoria dell’amore) sono già abbastanza inseriti nel tessuto locale: giocano a calcio al Chiusone con i coetanei del posto, escono la sera provando a scambiare due parole con chi li avvicina. E adesso, per qualche ora al giorno, studiano italiano o lavorano dove c’è bisogno. Approvato dalla giunta in questi giorni e sottoscritto dall’associazione Partecipazione e Sviluppo, che gestisce i campi di accoglienza presenti a Gerfalco, Gavorrano, Ribolla e Roccastrada, l’accordo permetterà agli uomini inseriti nel progetto – arrivati nel periodo compreso tra i mesi di novembre 2014 e maggio scorso – di impiegare un po’ del loro tempo svolgendo volontariato e mettendo a disposizione forza e competenze. Concretamente svolgeranno attività di manutenzione del patrimonio pubblico nei centri abitati. «Si tratta di un’iniziativa importante che prende il via oggi e andrà avanti per diversi mesi – spiega il primo cittadino Francesco Limatola, che insieme agli assessori Rabazzi e Medda, si è preso a cuore il progetto – vogliamo sottolineare il valore sociale del reciproco aiuto. Grazie alla convenzione stipulata con la Prefettura di Grosseto, in questi mesi, è stato approntato un piano di accoglienza che garantisce ai profughi vitto, alloggio e la presenza di mediatori linguisticoculturale e assistenti sociali per un aiuto nella quotidianità e il disbrigo delle richieste alla questura e alla prefettura di Grosseto. Ma non basta, perché queste persone hanno desiderio di sentirsi utili, di ricambiare l’accoglienza e di mettere a disposizione le loro capacità». «Il Comune di Roccastrada è stato il primo ad avviare questa iniziativa – conferma Valentina Fedeli, dell’associazione Partecipazione e Sviluppo – presto coinvolgeremo anche le realtà locali del terzo settore per attivare altri progetti di volontariato attraverso l’individuazione di tutor per assicurare un po’ di esperienza. Nel frattempo la stessa amministrazione comunale di Roccastrada darà l’esempio avviando l’inserimento di alcuni giovani di colore per lo svolgimento di attività socialmente utili». Con guanti, tuta e mezzi messi a disposizione dal Comune, affiancati da alcuni paesani, i giovani di Gambia, Ghana, Mali, Senegal e Nigeria - tutti di età compresa tra 19 e 25 anni – hanno sfalciato il vecchio campo sportivo e alcune zone giù al parco del Chiusone. Rashid, Demba, Ismail, Bobo, Josha, Momodou, Ousman, la sera continueranno a giocare alla pista – probabilmente un più stanchi del solito – sfidando i coetanei a calcetto. E qualcuno con buoni risultati tanto che su un paio di loro ha messo gli occhi sopra la locale polisportiva. Tra un mese inizieranno la preparazione con la squadra del paese. Il lavoro e il pallone, si sa, abbattono ogni barriera. Uniscono le persone e i popoli facendoli sentire più vicini, al di là delle provenienze, delle differenze di pensiero e religione.


 
 

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