Percorso:

Fonte:  IL TIRRENO

03 luglio 2015 02:00

Rassegna stampa, IL TIRRENO, Panorama politico


Data e ora di scadenza: 03 luglio 2015 02:00

Il consiglio comunale approva la proposta di uscire dall’Unione Cinigiano divorzia dall’Amiata


CINIGIANO Cinigiano divorzia dall’Amiata. Il consiglio comunale di ieri ha approvato la proposta di uscire dall’Unione dei comuni Amiata grossetana e varato l’idea di fusione con un comune maremmano. Con un voto unanime della maggioranza e due astensioni e un no della minoranza, il sindaco Romina Sani è riuscita a convincere l’assemblea che il lavoro fatto fin qui in Unione è stato un flop. «Un clima di incertezza – ha detto – un rimpallo di responsabilità, ingessature nell’azione amministrativa, squilibrio fra costi aumentati e servizi diminuiti. La convenienza a restare non c’è più». Il sindaco ha evidenziato come Cinigiano abbia sempre guardato alla Maremma, e proprio con una realtà simile ha intenzione di associare i servizi. Poi di arrivare alla fusione. «Alla fine – ha detto – tutti sanno che la Regione Toscana incoraggia le fusioni. Noi anticipiamo l’obbligo futuro e scegliamo il partner». Le ragioni che nel dettaglio portano a questo divorzio le ha dette Sani: spicca la politica energetica dell’Unione che guarda alla geotermia, per lo meno in parte. «Cinigiano ha sempre detto no alla geotermia e così abbiamo intenzione di uscire». La minoranza, con Giovanni Barbagli, ha ricordato la norma statutaria che impone a un comune di stare almeno 10 anni nell’Unione. «Quando diremo che ci vorremo fondere – la risposta – credo proprio che non ci sarà problema in Regione. E poi mica si deve stare in prigione per 10 anni». Barbagli ha sollevato anche i problemi legati a «trasferimento del personale del Comune all’Unione non fatto» parlando di fallimento della maggioranza ma dicendosi d’accordo che «l’Unione non funziona». Barbagli ha anche chiesto di sentire i cittadini con un referendum per decidere tra Unione, fusione, associazione. La Sani ha assicurato che i cittadini saranno informati e sentiti, si è anche detta certa che la maggioranza condividerà la volontà del consiglio. In sede consiliare non sono stati fatti nomi, ma il cima alla lista c’è Campagnatico. «È in corso una trasformazione istituzionale e la fusione è una scelta strategica per lo sviluppo del territorio», ha chiuso il sindaco. (f.b.)


 
 

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